Plogging, cos’è il nuovo fenomeno della sostenibilità

Plogging, cos’è il nuovo fenomeno della sostenibilità

Aprile 18, 2023 Off Di Redazione

Sono sempre di più le persone che riescono a trovare una forte connessione tra la volontà di proteggere l’ambiente e la necessità di fare dell’attività sportiva. Ebbene, tale connubio è diventato anche qualcosa di concreto, dal momento che dalla Svezia è arrivata una nuova disciplina che prende il nome di plogging, che è già amata e apprezzata da milioni di persone in tutto il mondo.

D’altro canto, l’importanza di raccogliere i rifiuti e di un mondo sempre più plastic free è ormai sotto gli occhi di tutti. Entra nel mondo di cuneodice.it per scoprire come anche ormai si rispetti dappertutto la giornata di raccolta di rifiuti abbandonati.

Di cosa si tratta

Come si può facilmente intuire, stiamo facendo riferimento a una vera e propria tendenza eco-friendly, che prevede di effettuare la raccolta dei rifiuti che si incontrano lungo il percorso che si sta facendo di corsa oppure camminando. Insomma, l’obiettivo è quello di combinare l’attività sportiva, come ad esempio il jogging o anche una semplice passeggiata, con la volontà di fare del bene e salvaguardare l’ambiente in cui viviamo.

Lo scopo, alla base di questa disciplina, è ovviamente quello di provare a ottimizzare il tempo che viene impiegato di solito per allenarsi, per poter garantire qualcosa di positivo e produttivo per il territorio in cui si vive. Che tipo di attrezzatura serve per fare plogging? È sufficiente portare con sé un sacco della spazzatura, dotarsi ovviamente di appositi guanti usa e getta e poi fare attività sportiva cominciando a raccogliere tutti quei rifiuti che si incroceranno lungo il percorso prescelto.

La parola plogging, infatti, è nata proprio dalla commistione tra il termine svedese plocka upp, che vuol dire raccogliere, con il termine inglese jogging. L’invenzione, da cui poi ha preso il via questa tendenza che si è diffusa in tutto il mondo, è da assegnare a Erik Ahlstrom.

Tutto accadde nel 2016 quando, prima di lasciare la città in cui abitava da anni per trasferirsi in un’altra zona, prese la decisione di ripulire la zona in cui di solito andava ad allenarsi da tutti i rifiuti che ogni giorno incrociava sul suo cammino.

Gli aspetti positivi del plogging

Come si può facilmente intuire, si tratta di un’attività che porta numerosi benefici per l’ambiente in cui viviamo, di cui alcuni non vanno affatto sottovalutati. Prima di tutto, esattamente come avviene con qualsiasi altra attività cardio, anche il plogging si può considerare un perfetto antistress.

Infatti, sia correre che passeggiare a un buon ritmo, consente di accelerare il battito del cuore, causando la diffusione delle endorfine, ovvero gli ormoni che regolano l’umore. Non è finita qui, dal momento che il fatto di svolgere un’attività fisica che, in ogni caso, va a coinvolgere necessariamente anche la mente, permette di staccare realmente la spina e di lasciarsi alle spalle, almeno per qualche ora, tutti i pensieri e i problemi che caratterizzano la vita di tutti i giorni.

Gli aspetti positivi e i benefici legati al plogging non si esauriscono di certo così. Infatti, una simile disciplina, cercando chiaramente di alternare momenti di corsa ad altri in cui ci si deve necessariamente fermare per la raccolta dei rifiuti, consente anche di integrare dei movimenti ed esercizi utili per allenare le gambe, come possono essere gli squat piuttosto che gli affondi.

Insomma, il plogging si può considerare a tutti gli effetti come una sorta di allenamento a intervalli.

Si tratta di un tipo di esercizio fisico, quindi, che offre la possibilità di incrementare la propria resistenza e, al contempo, anche bruciare una quantità di calorie certamente più alta, sia nel corso dell’allenamento, ma anche nei momenti successivi in confronto a quanto avviene normalmente con una semplice corsetta.